CULTURA_POLIS

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Antonio Gramsci_note su Macchiavelli, politica e Stato moderno





















L'ideologia tedesca_Marx/Engels






ROSA LUXEMBURG


LENIN






MARX




































BUON COMPLEANNO, COMPAGNO PIETRO! INGRAO COMPIE 100 ANNI 


Pietro Ingrao, grande padre della sinistra, ha attraversato il ‘900, con il suo carattere sanguigno, con la sua voce forte da leader, con la sensazione amara del fallimento di un progetto e la consapevolezza cruda degli errori, da quell’editoriale filosovietico sui fatti d’Ungheria all’espulsione, in ossequio all’ortodossia di partito, dei suoi amici più cari, gli ingraiani del manifesto. In “Volevo la luna”, la sua autobiografia, scrive: “Noi siamo stati sconfitti, ma abbiamo vissuto un’esperienza straordinaria. Oggi, a volte, l’orizzonte della politica mi sembra diventato più piccolo e angusto”. 
Sabato 28 e Domenica 29 Marzo, il gruppo Sinistra Unita Lizzano festeggia il secolo di vita del Comunistra “Pietro” con un importante incontro-dibattito e proiezione film.


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L’eccidio delle Fosse Ardeatine fu il massacro di 335 civili e militari italiani, fucilati a Roma il 24 marzo 1944 dalle truppe di occupazione tedesche come rappresaglia per l’attentato partigianocompiuto da membri dei GAP romani contro truppe germaniche in transito in via Rasella. L’attentato causò, sul posto e nelle ore successive, la morte di 33 soldati del reggimento “Bozen”appartenente alla Ordnungspolizei dell’esercito tedesco, reclutato in Alto Adige. Per la sua efferatezza, l’alto numero di vittime e per le tragiche circostanze che portarono al suo compimento, esso divenne l’evento-simbolo della durezza dell’occupazione tedesca di Roma.








Le “Fosse Ardeatine”, antiche cave di pozzolana situate nei pressi della via Ardeatina, scelte quali luogo dell’esecuzione e per occultare i cadaveri degli uccisi, nel dopoguerra sono state trasformate in un sacrario-monumento nazionale.

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NUOVO LOGO @2015

















L’approccio (Cultura Politica) utilizzato in questi mesi  di attività si è basato prevalentemente sul coinvolgimento diretto dei cittadini, sul ruolo del  facilitatore e sulla costruzione di un luogo come ambiente di apprendimento partecipato.





































Dall’indignazione all’antipolitica