lunedì 30 novembre 2015

Bonus - Stabilità

Nel nostro Paese l'effettiva partecipazione alla vita politica dei cittadini è bassissima. Soprattutto tra i più giovani, dilaga la cultura dell'antipolitica, la rassegnazione all'idea che si tratti di una cosa sporca, da lasciare ad altri o da usare per fare i propri interessi. I diciottenni non vanno a votare e poco si interessano di provare effettivamente a capire il mondo in cui vivono.
Nel nostro Paese la cultura e la ricerca subiscono da anni tagli ai finanziamenti e pseudo-riforme retrograde che stanno distruggendo definitivamente l'istruzione pubblica e la cultura, mentre si finanziano le scuole private.
Nel nostro Paese, in questo contesto, parlare di un bonus di cinquecento euro per i diciottenni, suona proprio come una mazzetta. Non si tratta di sussidio per lo studio: per quello ci sarebbero già le borse di studio, se venissero finanziate. Si tratta di voto di scambio ed è una vergogna.


Il MIUR‬ non ha soldi per pagare gli stipendi degli insegnanti supplenti‬ (che fanno volontariato da settembre, ormai), mentre il Governo trova quelli per finanziare scuole private.
Questa è la buonascuola‬ di Renzi‬.




25 milioni di finanziamenti alle scuole. Private.
8 milioni di euro stanziati per l’assunzione a tempo determinato di ricercatori negli enti di ricerca pubblici. Altrettanti 8 milioni di euro sottratti al finanziamento delle Università statali.
2,7 milioni destinati al Vaticano per il finanziamento della radiotrasmissione.
Aumento dell’IVA dal 4% al 5% per le cooperative sociali.
Nessun ammortizzatore sociale per i Co.co.co che si troveranno senza lavoro, grazie al Job’s Act.

Abbassamento al 25% del margine per il turnover nella pubblica amministrazione. Che tradotto vuol dire che non si potrà spendere più di un quarto della spesa fatta l’anno precedente.
Questi sono solo alcuni dei punti della legge di stabilità, una vera e propria truffa per i cittadini italiani. E mentre tra le Regioni che lanciano l’allarme sulla possibilità di aumento dei ticket sanitari e delle tasse troviamo la‪ ‎Campania‬, la Puglia, la Calabria e la Sicilia (attualmente in disavanzo), la mancanza di misure per il mezzogiorno rende sempre più chiaro il totale disinteresse del Governo ‪‎Renzi‬ verso un Sud‬ ‪‎Italia‬ ormai in ginocchio. Disinteresse totale, a meno che non si tratti di continuare la propaganda sullo stretto di Messina, ovviamente.

Noi sappiamo da che parte stare: dalla parte dei lavoratori, degli studenti, dei precari, dei pensionati, dei malati, delle vittime di guerre fatte anche in loro nome; dalla parte dei grandi assenti negli interessi del Governo.
M. Monticelli