E’ scomparsa ieri, nella clinica San Raffaele di Rocca di Papa, a 91 anni, Lucia Ottobrini, valorosa partigiana, una delle quattro ragazze dei Gap (assieme a Carla Capponi, Maria Teresa Regard e Marisa Musu), medaglia d’argento al valor militare, compagna di lotta e moglie di Mario Fiorentini. Partecipò a molte azioni partigiane a Roma
E’ scomparsa ieri, nella clinica San
Raffaele di Rocca di Papa, a 91 anni, Lucia Ottobrini,
valorosa partigiana, una delle quattro ragazze dei Gap (assieme a Carla
Capponi, Maria Teresa Regard e Marisa Musu), medaglia d’argento al valor
militare, compagna di lotta e moglie di Mario Fiorentini. Partecipò a molte
azioni partigiane a Roma. Nata il Alsazia da famiglia antifascista di
lavoratori italiani emigrati, nemmeno ventenne, è incaricata di nascondere in
casa le armi per le azioni; successivamente, in virtù della sua conoscenza del
tedesco si infiltra tra i nazi-fascisti, con i nomi di battaglia di “Maria
Fiori” o “Leda Lamberti”. Ben presto partecipa attivamente alla lotta armata.
Il 31 ottobre 1943, partecipa ad
un’azione di copertura, in corso Vittorio Emanuele, in cui vengono uccisi tre
militanti della Rsi. E’ protagonista, il 18 dicembre 1943, dell’azione al
cinema Barberini in cui vengono uccisi otto militari tedeschi.
Fermata dalle SS riesce a farsi rilasciare grazie alla sua conoscenza del
tedesco. Il 10 marzo ’44, assieme a Rosario Bentivegna, Mario Fiorentini
(col quale si sposerà) e Franco Ferri, lanciano alcune bombe contro un corteo
di fascisti che sfilano in via Tomacelli: tre morti e diversi feriti. Non
parteciperà direttamente all’azione di via Rasella, il 23 marzo ’44, perché
malata, ma sarà lei a riempire di esplosivo il carretto della nettezza
urbana utilizzato per l’attacco al Polizeiregiment Bozen, che causerà la morte
di 33 militari tedeschi.
Verrà insignita, dopo la Liberazione,
della medaglia al valor militare. Ciao Lucia e grazie per il
grande contributo dato contro l’occupazione nazifascista.
Alcune stime della partecipazione femminile alla Resistenza:
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70000 donne organizzate nei Gruppi di difesa della Donna;
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35000 donne partigiane, che operavano come combattenti;
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20000 donne con funzioni di supporto;
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4563 arrestate, torturate e condannate dai tribunali fascisti;
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2900 giustiziate o uccise in combattimento;
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2750 deportate in Germania nei lager nazisti;
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1700 donne ferite
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623 fucilate e cadute;
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512 commissarie di guerra.