Mi reputo una cittadina di sinistra perché credo nella
solidarietà, credo in uno sviluppo (eco-)sostenibile, credo nel cambiamento e
nel miglioramento del mondo attraverso gli occhi dei più deboli, credo nel
lavoro come strumento di crescita e di miglioramento personale, credo nella
possibilità di realizzare un sistema economico a misura d'uomo che dia
opportunità ai meritevoli e coraggiosi ma che sappia difendere i lavoratori,
credo nel “Diritto di avere diritti”, credo nella forza e nell'importanza della
cultura e delle arti, credo nel dovere di uno Stato di difendere tutte le
minoranze, credo in un Paese che accolga il diverso e capisca il valore della
diversità sotto ogni profilo (sotto il profilo della disabilità, della
sessualità, della religione), credo in un sistema giudiziario garantista ma
fondato sull'uguaglianza che non finisca di dimostrarsi forte con i deboli e
debole con i forti, credo nella libertà di culto, credo nella parità di uomo e
donna, credo in un sistema sanitario universale e gratuito, credo nella scuola
pubblica come luogo di crescita, di confronto e di miglioramento, credo nella
forza della parola e del logos perché consapevole della complessità della
realtà e rifuggo i facili populismi, credo nella libertà di parola e nel
giornalismo libero, credo nella democrazia intesa come collegialità e non come
“uomo solo al comando”, credo nella pace sia come strumento sia come obiettivo
ripudiando la guerra in ogni sua forma.
I luoghi politici di oggi sono
lontanissimi da questo modello o perché sono ideologici e dunque privi di
prospettive di ampio respiro, o perché sono imprigionati dal potere di pochi, o
perché si appiattiscono verso il basso alla ricerca di popolarità, o perché
sono consumati dal tempo e da promesse non mantenute, o perché sono privi di
volontà di riflessione in quanto vogliosi di affidarsi al totem della velocità,
o perché addirittura collegati a fili criminali.
Più precisamente chi non si
riconosce nel nuovo Partito Democratico perché critica l'affidamento agli
slogan, alle tentazioni autoritarie e a una certa dose di arrivismo, chi non si
riconosce nel Movimento 5 Stelle perché lo considera una mina vagante senza
alcun progetto raziocinante osservando che cavalca una rabbia irrazionale per
ottenere consenso, chi non si riconosce in Sinistra Ecologia e Libertà in
quanto deluso e logorato dalla narrazione di Vendola, chi non si è mai
riconosciuto in un simbolo, oramai anacronistico, della falce e martello dove
può trovare casa?
Vi scrivo per esortare chi si
riconosce in questo “Credo laico” a darsi da fare con noi a costruire un nuovo
luogo, una nuova piazza, un nuovo cantiere. Facciamo presto perché non c'è
tempo: il fascino di molti giovani – gli adulti del futuro – sta andando
altrove e in via quasi definitiva.
La Sinistra ha vissuto e vive
tutt'ora un periodo di emigrazione in altri luoghi, di perdita della speranza,
di impotenza, di fascino per il populismo, di voglia di autodistruzione.
Abbiamo il coraggio di
costruire dalle macerie e di opporci al modello di oggi capendo che solo
convincendoci della concreta possibilità di realizzare un sogno potremo
ricostruire attorno a noi una comunità fatta di uguaglianza, solidarietà e
legalità.
Lo spazio politico esiste.
Cerchiamo di vederlo insieme.