mercoledì 22 ottobre 2014

LA DESTRA - UNA RICONOSCIBILE FERITA




C’è chi va dicendo in giro che la manovra (la legge di stabilità) è nei fatti espansiva. Purtroppo molti media italiani confusi anche dai più basilari concetti di economia, continuano  a chiedere interviste a chi va dicendo in giro il falso. La legge di stabilità (ancora in bozza) è tutt’altro che espansiva per il semplice fatto che non si spenderà di più, non aumenterà il deficit (che scende al 2.9% rispetto al Pil) e non si faranno più investimenti pubblici, unici strumenti per rilanciare oggi la domanda interna. A meno che qualcuno non abbia ancora il coraggio di dire che lo Sblocca Italia sia un provvedimento che aumeta gli investimenti pubblici.

C’è da rassicurare più del 40,8% degli itlaiani che questa è una manovra di destra.

- Prevedere la possibilità di introdurre il TFR in busta paga e tassarlo come reddito corrente, al netto delle trattenute previdenziali è di destra. Infattii, il governo cerca di aumentare il gettito per le casse dello stato, derivante dalla magigore tassazione, su quello che è il reddito futuro dei lavoratori. Il TFR in busta sommandosi al reddito corrente aumenterà anche il valore dell’Isee, cioè la posizione reddituale e patrimoniale degli individui e/o delle famiglie rendendo meno probabili i sussidi sociali come assegni alel famiglie, sanità ecc…
- Aumentare la tassazione sui fondi pensione è di destra. I fondi pensione sono usati dalle famiglie come risparmio per garantirsi un livello di reddito maggiore in età pensionistica. E’ usato ad esempio da tutti i precari che riescono a mettere da parte 80€ al mese dato che la brevità dei contratti di lavoro non permette loro di maturare il TFR o semplicemente perché i contributi versati dai datori di lavoro sono irrisori per garantire una pensione. Ecco quindi che per non fare discriminazione, ancora una volta il governo prova a scaricare su tutti i lavoratori maggiori tasse. Più poveri tutti, amen.
- Ridurre l’IRAP per la quota lavoro è di destra. Quel che ad oggi si legge nella legge di stabilità prevede che le imprese che assumono nuovi lavoratori a tempo indeterminato avranno una riduzione dell’Irap per la parte dei contributi sul lavoro fino a un massimo di 6200€. Ma i contributi sul lavoro sono dei lavoratori non dell’impresa, quindi gli sconti alle imprese sono di fatto pagati dai neo assunti (che potranno comunque essere licenziati entro tre anni senza alcuna giustificazione e qualche spicciolo per una sana dose di droga tagliata male, amen).  Saranno i neo assunti a pagare in uno schema fiscale regressivo che di fatto favorisce le grandi imprese e non le piccole, che non piacciono a nessuno (nonostante siano il 97% del tessuto produttivo taliano). Infatti le piccole e le grandi potrenno dedurre lo stesso ammontare per ciascun neo assunto a tempo indeterminato, quindi le grandi stanno di fatto pagando quanto le piccole imprese i contributi per i neo assunti, con buona pace del sistema prgressivo. Le piccole imprese che non hanno dipendenti invece vedranno ripristinata l’aliquota del 3,9% alal faccia degli incentivi all’imprenditorialità
- Ovviamente poi si stanziano 800milioni per le assunzioni dei 150mila precari della scuola. A conti fatti significa che ogni precario assunto guadagnerà circa 450 euro al mese, 5333€ in un anno. Precario sei e precario rimarrai. Ecco a me questo pare di destra, qualcuno mi smentisca!
- Gli sgravi per le partite IVA (solo quelle nuove) è una forma di  discriminazione e incentivo ad aprire pIVA senza diritti. Se poi si è in grado di aprire più di una partita iva e dichiarare bassi redditi per ciascuna di queste, allora otterremo che chi guadagna di più ed è in grado di fare giochetti contabili pagherà di meno. Di sinistra nessun segno.
- Il bonus sulle ristrutturazioni immobiliari è di destra perché piuttosto che affrontare il problema del diritto alla casa, per cui l’Italia spende lo 0% del Pil, si facilitano le ristrutturazioni di chi può di fatto gentrificare quartieri o continuare ad accumulare ricchezza, di chi può di fatto avere finanziamenti dalle banche per farlo. Non saranno certo le famiglie a bassi salari o quelle di impiegati che non possono investire più, ma anzi riducono perfino i risparmi per fare fonte alle spese correnti.
- Dei tagli della spending review che a quanto pare colpiranno le Regioni per 4 mld, i comuni per quasi 2 miliardi si è già detto.
Cari italiani, precari e non, Renzi quando annuncia il taglio delle tasse non parla a noi, parla alle imprese, noi lavoratori e disoccupati continueremo a pagare e pagheremo di più, perché spetterà a noi pagare le maggiori tasse che inevitabilmente verranno introdotte per mantenere i servizi sanitari. Spetterà a noi pagare di più sui fondi pensione, i ricchi quelli che detengno il 50% della ricchezza di questo paese risparmiano investendo in borsa non come noi poveracci che proviamo in tutti i modi a garantirci un reddito domani. Dovremo pagare noi probabili aumenti di tariffa sul trasporto pubblico, sulle mense scolastiche, e forse da domani pagheremo anche di più o saremo forse esclusi da quei servizi quando i Comuni o le regioni per stare dentro al Patto di Stabilità Interno privatizzeranno i servizi.
Tutto questo #nonèungioco, è la lotta di classe dall’alto verso il basso.