mercoledì 23 dicembre 2015

A Lizzano bagarre in consiglio comunale: ritirati alcuni punti all’ordine del giorno


Il 21 Dicembre alle ore 11 si è tenuto il consiglio comunale in Lizzano. L’ordine del giorno prevedeva al 1° punto le comunicazioni del sindaco, al 2° punto approvazione verbali precedenti e al 3° punto vi era la discussione di 4 interrogazioni della cons. com. di minoranza, la dott.ssa Ilaria Saracino, e una interpellanza sottoscritta da tutta l’opposizione, il resto dei punti verteva su approvazione dei debiti fuori bilancio. 
Dopo le brevi comunicazione del sindaco, il presidente del consiglio comunale ha ritirato i punti nn 2 e 3 dell’ordine del giorno. La Saracino ha così chiesto di intervenire e ha denunciato l’incapacità e la mancanza di serietà dell’amministrazione comunale e dello stesso presidente in quanto non sono in grado di svolgere un normale consiglio comunale visto che nell’arco dell’anno se ne sono svolti veramente pochi. 
Eppure la discussione relativa a interrogazioni e interpellanze riguardava argomenti di una certa rilevanza e urgenza per l’intera comunità, si doveva difatti, discutere e confrontarsi per trovare la soluzione ai gravosi problemi della mancanza di strumento urbanistico alla marina, dell’avvio dei lavori al plesso Manzoni per la sostituzione degli infissi esterni vetusti e pericolanti, della mancanza di rilascio delle concessioni al cimitero comunale. 

Ma la maggioranza e il sindaco Macripò hanno probabilmente temuto il confronto, non sanno fornire risposte concrete e soprattutto risolutive a tali problemi, quindi per evitare l’ennesima figuraccia in pubblico hanno ritirato il punto non consentendone la discussione nonostante le pressanti richieste della consigliera Saracino. Il sindaco ha affermato di aver fornito, per lo strumento urbanistico e per il PIRT risposta scritta, nella quale si dice: Si è stati sempre convinti che i canoni utilizzati a discrimine tra un intervento ritenuto sanabile e uno non sanabile non fosse solo quello relativo alla presentazione di una domanda di condono; è possibile utilizzare l’indice agricolo per la realizzazione di interventi agrituristici o, solo turistici sul presupposto della vocazione naturale del nostro territorio.
Tali affermazioni scritte lasciano la consigliera molto perplessa e sconcertata, in quanto il sindaco vuol far credere che anche chi non ha fatto domanda di condono edilizio può ottenere concessioni in sanatoria in contrasto con le previsioni imposte dalla legge nazionale? E che per la realizzazione di strutture turistiche e per la concessione in sanatoria di quelle già esistenti alla marina è possibile utilizzare l’indice agricolo? 
Ovviamente quanto affermato dal primo cittadino non trova riscontro nella realtà ed è privo di fondamento giuridico, difatti, chi ha realizzato una costruzione abusiva in passato e non ha effettuato l’istanza di condono edilizio entro i termini previsti dalla legge non potrà mai ottenere la concessione in sanatoria poiché esplicitamente vietato dalla legge. Così come l’indice agricolo può essere utilizzato solo in quelle aree che non rientrano nel Piano Regolatore Generale ma per realizzare esclusivamente strutture e residenze agricole e non invece residenze turistiche. La gravità di tali dichiarazioni da parte del primo cittadino è rappresentata dal messaggio che egli, si spera inconsapevolmente, dà ai cittadini, cioè è come se invitasse a proseguire la realizzazione delle strutture turistiche senza preventiva autorizzazione edilizia.

La consigliera Saracino ha inviato la lettera di risposta del sindaco, unitamente alla propria richiesta scritta, al Prefetto invitandolo a intervenire immediatamente almeno per correggere le dichiarazioni infondate e contra legem del sindaco e perché possa essere convocato e svolto un regolare consiglio comunale anche nel nostro paese.

giovedì 10 dicembre 2015

Richiesta convocazione Consiglio Comunale per interpellanza urgente su sicurezza scuole.


In riferimento a quanto previsto dall'art. 43 comma 1 "Diritti dei Consiglieri" del Dlgs 267/2000 "Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali", siamo a richiedere risposta orale nel prossimo Consiglio comunale alla interpellanza in oggetto.
Risulta ai sottoscritti che i bambini frequentanti la scuola “A. Manzoni” sono, oggi più che mai, in una condizione di disagio e di pericolo per la loro incolumità. Al noto problema degli infissi ancora non sostituiti,  si è aggiunto quello dei riscaldamenti. Dal colloquio con alcune mamme è emerso il problema pocanzi espresso con l’aggravante che i riscaldamenti non sono mai stati messi in funzione da quando è iniziato l’anno scolastico.
E’ evidente che i bambini non sono messi nelle condizioni migliori per favorire l’apprendimento, sono anzi costantemente minacciati dal pericolo rappresentato dalla condizione precaria degli infissi (nello scorso anno scolastico una finestra si staccò e scivolò sulle scale) e ora anche dal problema dei riscaldamenti: il freddo e l’umidità hanno già fatto influenzare tanti bambini, costretti così a rinunciare a qualche giornata scolastica.
Pare che il problema sopra esposto sia stato causato da una mancata tempestività nel procedere con la manutenzione dell’impianto.
Tutto ciò premesso, chiediamo alle s.v.
-          Di effettuare tutti i lavori di manutenzione nel periodo di chiusura delle scuole evitando che ciò avvenga in concomitanza con le attività didattiche:
-          Di informare tutto il consiglio comunale di come questa amministrazione sta procedendo per risolvere il problema dell’assenza di riscaldamenti nell’edificio scolastico in questione;
-          Di procedere alla sostituzione degli infissi nel più breve tempo possibile accertandosi che durante le operazioni di sostituzione siano rispettate tutte le procedure per mettere in sicurezza la scuola e di conseguenza i bambini;
E’ sconfortante dover constatare puntualmente che i genitori sono costantemente preoccupati per l’incolumità dei propri figli. Non è la prima volta che accade: li abbiamo visti protestare per le condizioni dell’asilo di via fontanelle (ad oggi, ancora inagibile), poi per la caduta di calcinacci e per la pioggia che cadeva nelle classi della “Manzoni”, poi per gli allagamenti della “chionna”, ora di nuovo per la “Manzoni” a causa della situazione pocanzi esposta!
Art. del 10/12/2015


È evidente che, a Lizzano, i genitori non sono preoccupati per l’istruzione dei propri figli perché sono più occupati ad accertarsi che tornino a casa sani e salvi! La scuola non può essere percepita come un pericolo dai bambini e dalle famiglie, piuttosto come un’occasione di crescita personale e collettiva! Pena la decadenza della nostra comunità! Per tutti questi motivi, e per l’urgenza rappresentata da questa incresciosa situazione, chiediamo che venga convocato un Consiglio comunale entro 20 gg dalla data di presentazione dell’interpellanza in oggetto così come prescritto dagli Art. 39 comma 2 "Presidenza dei Consigli provinciali e comunali" e 43 Comma 1 "Diritti dei Consiglieri" del Dlgs 267/2000 "Testo unico delle leggi sull'ordinamenti degli enti locali".

giovedì 3 dicembre 2015

LIZZANO – Consiglio Comunale: la minoranza e un componente della maggioranza abbandonano l’assise.

In data odierna ( 03/12/2015)  si è tenuto il consiglio comunale di Lizzano  con inizio alle ore 8,00  per discutere solo di interpellanze e interrogazioni presentate dalla minoranza.

Dopo le comunicazioni del sindaco, prendeva la parola il cons. Comunale di minoranza  Ilaria Saracino e denunciava   il comportamento antidemocratico e irresponsabile del sindaco e della sua amministrazione perché  veniva convocato un consiglio comunale ad  hoc per discutere di interrogazioni e interpellanze della minoranza presentate mesi addietro, anzi alcune risalivano addirittura all’anno 2014, ormai superate dagli eventi. 



La Saracino denunciava tra l’altro che l’ A.C.  ha  violato ancora una volta spudoratamente le norme del regolamento  comunale  che prevede che  alle interpellanze e interrogazioni vada data risposta scritta entro un mese dalla presentazione e vadano inserite nella discussione del primo consiglio comunale utile, e non dopo oltre un anno. 

La stessa Saracino denunciava, inoltre, l’atteggiamento antidemocratico del sindaco che con le sue manovre  ha  in questi ultimi anni  delegittimato il  consiglio comunale stesso, il quale appare privo di qualunque funzione. Le decisioni politico – amministrative vengono prese dai responsabili degli uffici e dal sindaco personalmente, ma rimangono inattuate. Tanto che la consigliera ha anche posto dei quesiti al sindaco in merito a come egli considera il consiglio comunale e la funzione a esso correlata.


Il colpo di scena si è avuto con l’intervento di una  cons.com. di maggioranza che rimetteva le deleghe al bilancio e alla cultura affidatele dal sindaco e confermava la grave assenza di democrazia e responsabilità dell’amministrazione comunale abbandonando l’aula assieme ai cinque consiglieri della minoranza. 

mercoledì 2 dicembre 2015

È ancora emergenza freddo : La scuola Elementare Manzoni di Lizzano ancora priva di riscaldamenti.




La Cons. Comunale Ilaria Saracino  in questi giorni è stata interessata da parte di alcuni genitori degli alunni della scuola elementare “ Manzoni” di Lizzano  perché sino ad oggi in tale edificio non è stato acceso ancora il riscaldamento. Dopo aver accertato la situazione presso gli uffici comunali scrive la lettera che di seguito si allega per denunciare i fatti e richiedere l’immediato intervento dell’A.C. di Lizzano e/o del Prefetto di Taranto.

Cons. Comunale
Dott.ssa Ilaria Saracino
Gruppo Sinistra Unita
di Lizzano                                                                               Al  Sindaco del Comune di
                                                                                                Lizzano

                                                                                                Al Prefetto di Taranto
                                                                                                fax  099  4545666


Oggetto:  lettera aperta per richiesta di intervento immediato per l’accensione del riscaldamento alla scuola elementare “ Manzoni”


In questi giorni alla sottoscritta sono pervenute una serie di lamentele da parte dei genitori degli alunni della scuola elementare Manzoni di Lizzano, perché la scuola è priva di riscaldamento.


Disegno realizzano da alcuni bambini per il Sindaco

I genitori denunciano che per il freddo i bambini sono costretti a stare in classe con  giacche pesanti e cappotti sopra il grembiule, che alcuni bambini si sono ammalati e che alcuni genitori non stanno portando i figli a scuola.

A dire  degli uffici comunali sembra che l’impianto di riscaldamento non sia funzionante, forse perché non è stata effettuata la manutenzione ordinaria .

Comunque, non si comprende come questa amministrazione comunale e questo sindaco siano tanto insensibili a problemi di tal genere, ignorando  necessità ovvie e di routine; se a questo aggiungiamo che le finestre e le porte del plesso Manzoni sono rotte, cadenti, assolutamente non isolanti, si può comprendere la protesta giustificata dei genitori.

Alcuni di essi hanno denunciato  i fatti al  medico della ASL chiedendo l’intervento dello stesso.
Con la presente  rivolgo l’invito   a questa Amministrazione Comunale  a provvedere con estrema urgenza alla accensione dell’impianto di riscaldamento all’edificio della scuola Manzoni per evitare i disservizi scolastici e i disagi agli alunni e ai genitori , che sopra  ho brevemente annunciato.



Ritengo che la continua inerzia di questa amministrazione comunale anche in merito a problemi così facilmente risolvibili ( oserei dire banali) sia veramente incomprensibile, ma nel contempo rappresenta una evidente lesione al sacrosanto diritto allo studio degli alunni.

La presente si invia anche al Sig. Prefetto perché  intervenga direttamente con urgenza vista la solita e atavica insensibilità a tali problematiche di sindaco e amministrazione comunale.


Lizzano  01/12/2015

Cons. Comunale Dott.ssa Ilaria Saracino 


lunedì 30 novembre 2015

Bonus - Stabilità

Nel nostro Paese l'effettiva partecipazione alla vita politica dei cittadini è bassissima. Soprattutto tra i più giovani, dilaga la cultura dell'antipolitica, la rassegnazione all'idea che si tratti di una cosa sporca, da lasciare ad altri o da usare per fare i propri interessi. I diciottenni non vanno a votare e poco si interessano di provare effettivamente a capire il mondo in cui vivono.
Nel nostro Paese la cultura e la ricerca subiscono da anni tagli ai finanziamenti e pseudo-riforme retrograde che stanno distruggendo definitivamente l'istruzione pubblica e la cultura, mentre si finanziano le scuole private.
Nel nostro Paese, in questo contesto, parlare di un bonus di cinquecento euro per i diciottenni, suona proprio come una mazzetta. Non si tratta di sussidio per lo studio: per quello ci sarebbero già le borse di studio, se venissero finanziate. Si tratta di voto di scambio ed è una vergogna.


Il MIUR‬ non ha soldi per pagare gli stipendi degli insegnanti supplenti‬ (che fanno volontariato da settembre, ormai), mentre il Governo trova quelli per finanziare scuole private.
Questa è la buonascuola‬ di Renzi‬.




25 milioni di finanziamenti alle scuole. Private.
8 milioni di euro stanziati per l’assunzione a tempo determinato di ricercatori negli enti di ricerca pubblici. Altrettanti 8 milioni di euro sottratti al finanziamento delle Università statali.
2,7 milioni destinati al Vaticano per il finanziamento della radiotrasmissione.
Aumento dell’IVA dal 4% al 5% per le cooperative sociali.
Nessun ammortizzatore sociale per i Co.co.co che si troveranno senza lavoro, grazie al Job’s Act.

Abbassamento al 25% del margine per il turnover nella pubblica amministrazione. Che tradotto vuol dire che non si potrà spendere più di un quarto della spesa fatta l’anno precedente.
Questi sono solo alcuni dei punti della legge di stabilità, una vera e propria truffa per i cittadini italiani. E mentre tra le Regioni che lanciano l’allarme sulla possibilità di aumento dei ticket sanitari e delle tasse troviamo la‪ ‎Campania‬, la Puglia, la Calabria e la Sicilia (attualmente in disavanzo), la mancanza di misure per il mezzogiorno rende sempre più chiaro il totale disinteresse del Governo ‪‎Renzi‬ verso un Sud‬ ‪‎Italia‬ ormai in ginocchio. Disinteresse totale, a meno che non si tratti di continuare la propaganda sullo stretto di Messina, ovviamente.

Noi sappiamo da che parte stare: dalla parte dei lavoratori, degli studenti, dei precari, dei pensionati, dei malati, delle vittime di guerre fatte anche in loro nome; dalla parte dei grandi assenti negli interessi del Governo.
M. Monticelli

martedì 24 novembre 2015

25 novembre Giornata mondiale contro la violenza sulle donne







La violenza contro le donne è la violenza perpetrata contro le donne basata sul genere, ed è ritenuta una violazione dei diritti umani.
Termine usato molto spesso per definire la violenza contro le donne è violenza di genere. La violenza di genere riguarda donne e bambine, ma coinvolge anche minorenni come ad esempio nel caso della violenza assistita. Questa terminologia è largamente usata sia a livello istituzionale che da persone e associazioni di donne che operano nel settore.


Conosciuta come “la ragazza (o la bambina) afgana dagli occhi verdi” questa foto è stata scattata nel 1984 da Steve McCurry e pubblicata su National Geographic Magazine nel 1985. La storia di Sharbat Gula, la protagonista identificata solo nel 2002, è la metafora della vita di tutti i rifugiati; l’Afghanistan è uno dei paesi dove i diritti delle donne sono calpestati e questa donna ne è diventato il simbolo.





Tramite la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha designato il 25 novembre come Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne e ha invitato i governi, le organizzazioni internazionali e le ONG a organizzare attività volte a sensibilizzare l'opinione pubblica in quel giorno.
L'Assemblea Generale dell'ONU ha ufficializzato una data che fu scelta da un gruppo di donne attiviste, riunitesi nell'Incontro Femminista Latinoamericano e dei Caraibi, tenutosi a Bogotà nel 1981. Questa data fu scelta in ricordo del brutale assassinio nel 1960 delle tre sorelle Mirabal, considerate esempio di donne rivoluzionarie per l'impegno con cui tentarono di contrastare il regime di Rafael Leónidas Trujillo (1930-1961), il dittatore che tenne la Repubblica Dominicana nell'arretratezza e nel caos per oltre 30 anni.
In Italia solo dal 2005 alcuni centri antiviolenza e Case delle donne hanno iniziato a celebrare questa giornata. Ma negli ultimi anni anche istituzioni e vari enti come Amnesty International festeggiano questa giornata attraverso iniziative politiche e culturali. Nel 2007 100.000 donne (40.000 secondo la questura) hanno manifestato a Roma "Contro la violenza sulle donne", senza alcun patrocinio politico. È stata la prima manifestazione su questo argomento che ha ricevuto una forte attenzione mediatica, anche per le contestazioni che si sono verificate a danno di alcuni ministri e di due deputate.
Dal 2006 la Casa delle donne per non subire violenza di Bologna promuove annualmente il Festival La Violenza Illustrata, unico festival nel panorama internazionale interamente dedicato alla Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Ormai centinaia di iniziative in tutta Italia vengono organizzate in occasione del 25 novembre per dire no alla violenza di genere in tutte le sue forme.



25 novembre 1960

Il 25 novembre è stato scelto nel 1999 come Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne dall’Assemblea Generale della Nazioni Unite che ha ufficializzato una data che fu scelta da un gruppo di donne attiviste, riunitesi nell'Incontro Femminista Latinoamericano e dei Caraibi, tenutosi a Bogotà nel 1981. Questa data fu scelta in ricordo del brutale assassinio nel 1960 delle tre sorelle Mirabal, considerate esempio di donne rivoluzionarie per l'impegno con cui tentarono di contrastare il regime di Rafael Leónidas Trujillo (1930-1961), il dittatore che tenne la Repubblica Dominicana nell'arretratezza e nel caos per oltre 30 anni.
Le sorelle Mirabal nacquero a Ojo, nella Repubblica Dominicana, da una famiglia benestante, erano quattro: Patria, Maria Teresa, Minerva e Belgica Adele, vivente. Vissero la loro gioventù negli anni della dittatura trujillista, una delle più severe dell’America Latina. Questo tirannico e brutale ambiente politico e sociale, risvegliò molto presto le loro coscienze sulla necessità di libertà e rispetto dei diritti delle donne domenicane. Quando Trujillo salì al potere, la loro famiglia (come molte altre nel paese) perse quasi totalmente i propri beni, prima nazionalizzati, poi incamerati direttamente dal dittatore nei suoi beni privati. In questo modo, le sorelle Mirabal -Patria, Maria Teresa e Minerva- incarnano negli anni 50, la passione per la libertà e il valore, impegnandosi con decisione nei confronti della lotta contro il governo trujillista. La ribellione e l’impegno di queste tre giovani donne di fronte alle atrocità del regime, prende via con la costituzione nel 1960 del Movimento 14  Giugno, sotto la direzione di Manolo Travares Justo (marito di Minerva), dove usarono come nome in codice  Las Mariposas (Le Farfalle).
 Questo gruppo politico clandestino, si espanse in tutto il paese, venne strutturato attraverso nuclei i quali combatterono la dittatura. Nel gennaio del 1960, il movimento venne scoperto dalla polizia segreta di Trujillo e i membri del movimento vennero perseguitati e incarcerati, tra cui le sorelle Mirabal e i loro mariti. Le sorelle vennero liberate alcuni mesi dopo grazie alla pressione internazionale, ma i loro coniugi restarono reclusi. Il 25 novembre 1960, le sorelle Mirabal, andarono a fare visita ai mariti, trasferiti nel carcere della città di Puerto Plata.  Le tre donne caddero in un’imboscata degli agenti del servizio segreto militare. Portate in una piantagione di canna di zucchero vennero massacrate, bastonate e strangolate, i loro corpi vennero poi rimessi nel veicolo sul quale stavano viaggiando che venne fatto precipitare per un dirupo per simulare un incidente .
L’assassinio delle sorelle Mirabal provocò grandissima commozione in tutto il paese; la terribile notizia si diffuse come polvere, nonostante la censura, risvegliando l’indignazione popolare.  La dittatura di Trujillo finì l’anno dopo  con l’assassinio del dittatore.
La sorella sopravvissuta, Belgica Adele detta Dedé, ha dedicato la sua vita alla cura dei sei nipoti orfani. Per sopportare il dolore, il senso di colpa per essere sopravvissuta alle amatissime sorelle, diventa custode della loro memoria; nel marzo del 1999 pubblica un libro Vivas in su jardin: Sopravvissi per raccontare la loro vita.




Lucia Annibali

«Il 18 settembre compio 36 anni e per me questo sarà anche l’anno zero. Sarò un’altra Lucia per tutta la vita, non posso continuare a nascondermi. Che vedano pure come mi hanno ridotta, non sono certo io che devo vergognarmi...»

La continuità

 Pensando ai “fascismi”, vecchi e nuovi che siano, si perde spesso di vista un elemento di primaria importanza che ne condiziona, a torto o a ragione, la lettura politica e l’interpretazione storica: la continuità. La continuità descrive e reitera un percorso da seguire. È una melodia, a tratti rassicurante, che salva dal “panico” delle cose nuove, delle immagini violente. La continuità è una cartina di tornasole che permette di distinguere, di dividere, di associare, di paragonare. Per queste ragioni (e per altre ancora) sembra che, per parlare di certe cose, non si possa fare a meno di citare qualcuno, di utilizzare una bibliografia ed un apparato critico di note e noterelle che, a volte, paiono indispensabili. Che cosa sono, spesso, le note se non un ponte sul passato per ottenere una legittimazione del presente? È un po’ la condanna della storiografia, quella che permette la “conservazione”. È la cultura accademica che si fa politica, si fa, appunto, continuità e diventa cultura sic et simpliciter. La continuità è legittimazione, è forza universitaria, è paradigma veritativo. Per stare a questo gioco, per svolgere adeguatamente il nostro ruolo, ci limitiamo solo a citare Antonio Gramsci, dai “Quaderni del Carcere”:
Come è possibile pensare il presente e un ben determinato presente con un pensiero elaborato per problemi del passato spesso ben remoto e sorpassato? Se ciò avviene, significa che si è “anacronistici” nel proprio tempo che si è dei fossili e non esseri modernamente viventi.

martedì 10 novembre 2015

Interrogazione a risposta scritta e richiesta informative su situazione urbanistica della Marina di Lizzano - ( P.I.R.T. e P.P.T.R. ) e sulle definizioni delle pratiche di condono edilizio e rilascio concessioni in sanatoria.

La marina di Lizzano  resta  ancora senza piano urbanistico.

La cons. comunale di minoranza dott.ssa Ilaria Saracino del Gruppo sinistra unita sollecita ancora una volta l’A.C. di centro destra e il sindaco Macripò a  dotare la marina di Lizzano di uno strumento urbanistico che consenta di regolamentare e regolarizzare le abitazioni esistenti in tale zona. 
Va ricordato che la Marina di Lizzano  si estende per circa  5 Kilometri di coste,  spiagge bellissime e qualche scogliera, in prossimità delle quali ( a partire da una distanza di 50 metri  sino a circa un Kilometro dalla battigia) sin dagli anni settanta sono state realizzate centinaia di abitazioni  abusive.  Quasi tutti i proprietari di tali abitazioni hanno regolarmente avanzato domanda di condono edilizio chiedendo la concessione in sanatoria sin dal 1985, ma sino ad oggi non hanno ricevuto alcuna concessione in sanatoria. 

Per tale situazione l’Ente comunale ha gran parte di responsabilità per non aver  dotato negli anni settanta, ottanta e sino ad oggi  il territorio della marina di un piano regolatore, tollerando, anzi consentendo, la realizzazione di costruzioni abusive. Tale responsabilità diviene più grave, quando ottenuta l’approvazione da parte della Regione del piano regolatore generale  nell’anno  2001, si è deciso  di predisporre un P.I.R.T. per la marina invece di  estendere, con gli accorgimenti adeguati, lo stesso piano regolatore.  Approvato il P.I.R.T.  alla regione con alcune prescrizioni, l’attuale A.Comunale invece di provvedere di conseguenza ha bloccato tutto. Quindi enorme spreco di denaro pubblico per la redazione del P.I.R.T e la marina di Lizzano rimane senza piano urbanistico. Si può immaginare quali sono i danni per i proprietari delle abitazioni e per l’intera comunità, perché non possono vendere e trasferire le abitazioni, non le  possono modificare e ristrutturare, non possono cambiare la destinazione d’uso. Tutta la marina  è priva  di urbanizzazioni primarie. Insomma  ormai nel comune di Lizzano il turismo è inesistente,  il settore dell’edilizia è bloccato ed anche il settore agricolo subisce un notevole ridimensionamento commerciale a causa della sopra descritta situazione.
La sottoscritta Cons. Comunale  ritenendo la soluzione di tale problema ormai non più rinviabile, insieme ai numerosi cittadini interessati e che sostengono tale istanza amministrativa, continuerà a  chiedere  all’A.C.   un intervento immediato e risolutivo. Sia ben chiaro non si vuole sponsorizzare il P.I.R.T. , nei confronti del quale non vi è mai stata adesione perché la sottoscritta su alcuni argomenti  avrebbe fatto scelte diverse; ad esempio, è inaccettabile l’abbattimento di abitazioni  alla marina che  gli Enti preposti  nel passato hanno consentito che si realizzassero, assumendosene   grave responsabilità, per poi concedere che se ne realizzino altre  su terreni limitrofi alla zona edificata. 

Occorre invece dotare la marina di uno strumento urbanistico il più celere e adeguato  possibile, ( se rispondente a tali requisiti anche  il P.I.R.T.  modificato), che consenta di risanare  e regolarizzare il tutto, utilizzando al meglio  gli immobili esistenti. Per tali ragioni la Cons. Saracino ha inviato  la seguente interrogazione a risposta scritta al sindaco e A.


Interrogazione a risposta scritta e richiesta informative su sospensione autorizzazioni edilizie per la costruzione di loculi e cappelle al cimitero di Lizzano.

Il 10 novembre ’15 la dottoressa Ilaria Saracino, consigliere di minoranza del Gruppo Sinistra Unita di Lizzano, ha protocollato una interrogazione a risposta scritta al sindaco e alla giunta e una richiesta informativa al responsabile U.T.C. del comune di Lizzano in merito alla sospensione di autorizzazioni edilizie per la costruzione di loculi e cappelle presso il cimitero. Alla consigliera sono giunte numerose lamentele da parte dei cittadini in quanto l’ufficio tecnico si è rifiutato di concedere le autorizzazioni a costruire, nello specifico dopo aver richiesto e ottenuto la concessione del suolo cimiteriale e aver pagato la somma (esosa ) richiesta ai cittadini non veniva concessa la possibilità di realizzare le strutture funerarie previste nel piano cimiteriale perché quest’ultimo manca del piano di linee e di quote. Siamo alle solite, siamo nuovamente di fronte a una situazione di forte imbarazzo, di violazione e offesa nei confronti della comunità lizzanese che anche questa volta deve subire l’insostenibile incapacità di questa amministrazione. E’ ancora una situazione paradossalmente inaccettabile qualora fosse confermata. E’ una situazione dannosa ancora una volta per i cittadini e per lo stesso comune che si ritrova a sostenere per ben due volte la spesa di un piano cimiteriale che risulta palesemente monco e inapplicabile.
A tale proposito e con estrema chiarezza la consigliera Saracino vorrebbe comprendere le varie motivazioni che inducono l’amministrazione ad assumere comportamenti controproducenti per la cittadinanza e contraddittori e dispendiosi per le casse comunali, quando basterebbe agire di buon senso e nel rispetto della norme e della coerenza.

Premesso che

In questi giorni alla sottoscritta sono state manifestate lamentele da cittadini perché l’ufficio tecnico si è rifiutato di concedere le autorizzazioni per la costruzione di loculi e cappelle al cimitero di Lizzano. In particolare i cittadini facevano presente che richiesta e ottenuta la concessione del suolo cimiteriale, previo pagamento di somme di denaro rilevanti, con la garanzia che potevano regolarmente e immediatamente realizzare le strutture funerarie previste dal piano cimiteriale, si vedevano invece sospendere l’istanza di autorizzazione a costruire in quanto, a dire dell’ U.T.C., il piano cimiteriale è carente del paino di linee e quote. La sottoscritta ritiene che tale situazione, se confermata, sia paradossale e inaccettabile perchè causa un ingiusto danno ai cittadini e allo stesso Ente che sta pagando due volte per realizzare un piano cimiteriale che non era definitivo come era stato presentato e accettato in un primo momento.
Tanto premesso la sottoscritta                               

  CHIEDE

      -           È vero che il piano cimiteriale esecutivo veniva accettato come tale dal comune di Lizzano ed era carente della parte relativa alle linee e quote?
-          Quante autorizzazioni a costruire al cimitero sono state sospese? Quali sono le ragioni? In quanto tempo saranno definite?
-          Quali sono i costi sopportati dal comune per ottenere il piano cimiteriale?
-          Quali ulteriori costi dovrà sostenere il comune per integrare e completare il piano cimiteriale?
-          Quando è previsto il suo completamento e quando sarà possibile concedere le autorizzazioni?
-          I cittadini richiedenti saranno risarciti dei ritardi causati da questo palese errore commesso da questa amministrazione?
Si chiede di ottenere a breve risposta scritta, come da regolamento, e che il presente argomento sia anche oggetto di discussione in Consiglio Comunale.                                       
Dott.ssa Ilaria Saracino  


giovedì 5 novembre 2015

LIZZANO – UFFICI COMUNALI INESISTENTI O CHIUSI - SARACINO SCRIVE AL MINISTRO

La cons. comunale Ilaria Saracino ha inviato al Prefetto di Taranto una denuncia e contestuale richiesta di intervento urgente in merito a una ulteriore grave situazione che sta vivendo la comunità lizzanese riguardante la mancata erogazione di servizi degli uffici municipali per  inesistenza degli stessi o per chiusura  di quei pochi  uffici che qualche anno addietro erano ancora attivi. Tale fenomeno si è andato aggravando in quest’ultimo periodo a causa dei vari congedi per il raggiungimento dell’età pensionabile di diversi dipendenti comunali,  per malattia di altri  e per il trasferimento ad altri Enti di responsabili ( come il responsabile Uffici finanziario e tributario e UTC settore Urbanistica).  Non va però dimenticato che comunque in questi ultimi anni  già il numero dei dipendenti municipali  era  di  gran lunga inferiore a quanto previsto nella pianta organica (o  dotazione organica, infatti  si è passati  da 55 unità a  poco più di 30 unità), adesso si è arrivati al collasso delle funzioni e dei servizi più elementari. L’A.C. più volte sollecitata dalla sottoscritta a porre rimedio a tale situazione ha sempre ignorato la gravità del problema, si è sempre disinteressata rimanendo totalmente inattiva. Oggi  al comune di Lizzano  non esistono: l’Ufficio agricoltura, l’ufficio attività produttive, sviluppo del territorio, U.R.P., ufficio legale, ufficio elettorale, l’ufficio attività scolastiche e culturali, non esistono custodi o dipendenti di alcun genere al cimitero comunale; altri uffici come l’ufficio ambiente, l’U.T.C. settore urbanistico, l’ufficio per la manutenzione patrimonio comunale, il protocollo, funzionano a singhiozzo e con notevole lentezza perché sono stati affidati a dipendenti che si occupano già di altre attività in altri uffici. Quattro giorni addietro a un dipendente dell’ufficio tributi, a causa del  trasferimento del responsabile, sono state affidate per due mesi  le mansioni  superiori di quest’ultimo che comprendono: la responsabilità di ufficio tributi, bilancio, finanziario in genere, personale, ambiente, commercio; si potrà immaginare il risultato finale. Comunque riduzione di altra unità lavorativa. L’Ufficio di Polizia Municipale da 10 unità si è ridotto a 3 unità più due stagionali per tre mesi. Le difficoltà incontrate dai cittadini sono notevoli e in alcuni casi insuperabili,  giungono lamentele da chi chiede licenze e autorizzazioni per attività commerciali, turistiche, agricole, sportive ( caccia e pesca), artigianali,  per   autorizzazioni edilizie, per definizione pratiche di sanatorie edilizie, ma anche per il rilascio di certificazioni e trascrizioni anagrafiche, per pratiche di contenzioso tributario,  ecc…la situazione è divenuta  veramente insostenibile. La cons. Saracino dopo aver sollecitato in più occasioni  il Sindaco e l’A.C.  senza avere avuto alcun riscontro denuncia la situazione al Prefetto e al Ministero dell’Interno per chiedere il loro intervento. Si allega  copia della denuncia.





Cons. Comunale Dott.ssa Ilaria Saracino.                                          Lizzano 27/10/15
del Gruppo Sinistra Unita di Lizzano
                                                                                                         
                                                                                  All’Ill.mo  Sig.
                                                                                   Prefetto di Taranto
                                                                                   Al Ministero dell’Interno
                                                                                   Piazza del Viminale - Roma
                                                                                  Alla Procura della Repubblica di Taranto
                                                             p.c.               Al Sindaco del Comune di Lizzano
                                                                                             
                                                                               
OGGETTO:  denuncia di disservizi degli uffici comunali di Lizzano – richiesta di intervento del
                      Prefetto.

La sottoscritta Cons. com.le, dott.ssa Ilaria Saracino del Gruppo Sinistra Unita di Lizzano, dopo numerose richieste di intervento  rivolte al sindaco di Lizzano e alla sua amministrazione, tese a risolvere i  numerosi disservizi degli uffici comunali e in alcuni casi i problemi di inesistenza degli uffici stessi; avendo constatato che la situazione è oggettivamente peggiorata,  anzi si ritiene che sia ormai insostenibile poichè l’Ente non riesce a erogare neanche i servizi indispensabili previsti dalla legge, la scrivente si rivolge alle Autorità in indirizzo  per  denunciare quanto segue:
  • - non esiste l’ufficio agricoltura nonostante il nostro territorio sia a vocazione prevalentemente agricola;
  • - non esiste l’ ufficio legale;
  • - non esiste l’ufficio URP;
  • - non esiste l’ufficio elettorale;
  • - non esiste l’ufficio attività produttive.


Si fa presente  che i suddetti uffici non esistono, non solo perché materialmente non ci sono ambienti allestiti per tali attività, ma  anche perché non vi è un solo dipendente assegnato ad essi.
Mancano inoltre molti responsabili apicali: il responsabile dell’ufficio segreteria-affari generali, il responsabile ufficio economico-finanziario ( tributi-bilancio ecc…), il responsabile UTC settore urbanistica. Praticamente esistono solo due responsabili d’area: il responsabile ufficio polizia municipale e  il responsabile UTC settore lavori pubblici. La responsabilità di tutte le altre aree è affidata in parte e in modo temporaneo alla Segretaria Comunale che però non è assegnata al Comune di Lizzano, ma al Comune di Faggiano; ella si occupa del comune lizzanese solo a giorni alterni e per alcune ore settimanali.
Manca inoltre il 60% dei dipendenti previsti in pianta organica: non ci sono custodi cimiteriali e altri dipendenti comunali, quindi il cimitero è abbandonato a se stesso in quanto non esistono convenzioni con ditte esterne; il corpo di Polizia Municipale è costituito attualmente da comandante e due agenti effettivi e in quest’ultimo periodo da altre due unità con assunzione stagionale,  rispetto, invece, alle dieci unità effettive previste in pianta organica. In questo periodo che si  sono assentati per malattia l’unico operatore dell’ufficio anagrafe e l’unico operatore dell’ufficio protocollo sono  sostituiti temporaneamente – part-time da  dipendenti assegnati ad altri uffici e che svolgono altre mansioni, ciò sta provocando notevoli disservizi sia in un settore sia nell’altro. Insomma, nel nostro comune è complicato anche effettuare le semplici trascrizioni e certificazioni comunemente e quotidianamente richieste ( certificazioni anagrafiche, dichiarazioni di nascita, matrimonio e morte, comunicazioni e richieste da protocollare ecc…)
Per non parlare di servizi di maggiore rilevanza completamente assenti, quali: rilascio di autorizzazioni e permessi a costruire; immobilismo a causa di mancanza di personale degli uffici preposti ad apportare adeguamenti ai piani urbanistici e a definire le pratiche di condono edilizio risalenti al 1985 ( si veda la mancanza di piani particolareggiati nella marina e nelle periferie del centro abitato ormai fermi da decenni ); non esiste la vigilanza delle pochissime opere in corso le quali si chiudono con risoluzioni contrattuali per danni all’Ente (si veda Piazza S. Nicola, rondò di Via Fontanelle ed Extra-Murale, opere di urbanizzazione nella zona PIP, le sole opere iniziate e interrotte in 8 anni ); si attendono da decenni gli  adeguamenti dei plessi scolastici ormai fatiscenti e pericolosissimi per gli utenti ( si veda il plesso Manzoni, scuola elementare, con finestre obsolete e che volano dal secondo piano, vetri rotti e taglienti, impianto elettrico che prende fuoco a causa di infiltrazioni di umidità, infiltrazioni di acque piovane e allagamenti di aule e corridoi ad ogni pioggia, servizi igienici inutilizzabili e impianti tecnologici non a norma, ciò costringe i genitori degli alunni a non mandarli a scuola nelle giornate di maltempo privandoli dunque del diritto all’istruzione); il patrimonio immobiliare comunale abbandonato e che subisce continuamente ingenti danni a causa della mancanza di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e di atti vandalici ( si veda il plesso ex-scuola materna Via Tevere, il plesso scuola Sette Aule di Via Mascagni, il plesso della scuola materna di Via Fontanelle, i locali ex-macello comunale, il campo sportivo comunale, il Palazzo Municipale di Via Mazzini e C.so Vittorio Emanuele, il primo piano del Palazzo Majorano, l’archivio comunale, la casa del custode all’interno della scuola media Chionna, i locali del cimitero, le piazze). Le strade comunali sono un vero pericolo sia per i pedoni sia per gli automobilisti  perché  dissestate e per il manto stradale che presenta enormi buche e allagamenti, ormai da anni non vengono riasfaltate e manutenute, tali situazioni causano numerosi incidenti e conseguentemente contenziosi contro l’Ente.
Per quanto brevemente esposto la sottoscritta ritenendo che la situazione amministrativa del comune di Lizzano tra poco giungerà al collasso totale, comportando ulteriori ingenti danni per la comunità lizzanese,
c h i e d e

l’intervento immediato delle Autorità in indirizzo: Prefetto e Autorità Giudiziaria, ognuna per le proprie competenze, per cercare di dare risoluzione alle drammatiche problematiche del comune di Lizzano.
Con Osservanza

                                                          F.to            Cons. Comunale Dott.ssa Ilaria Saracino


martedì 20 ottobre 2015

Visioni

"Alcuni concetti sono un po' troppo condizionati dalla tua visione politica e dalla tua giovane età" Quella che leggete è l'assurda motivazione del voto affibiata ad uno studente che ha espresso le sue idee su un tema. La scuola italiana non lascia spazio al pensiero critico, preferendo l'educazione al pensiero unico, all'accettazione passiva. La scuola italiana, ancora peggio con l'approvazione della riforma di Renzi, rischia di diventare un luogo fondato esclusivamente sulla competizione, la disciplina, il nozionismo, una didattica frontale e una valutazione punitiva, incapace di valorizzare le differenze.
Non possiamo accettare tutto questo! Esiste l'alternativa e dobbiamo praticarla giorno dopo giorno, costruendo un'Altra Scuola democratica e cooperativa!

fonte : unione degli studenti


lunedì 19 ottobre 2015

Interrogazione a risposta scritta ex art. 49 Reg. C.C. in merito alla inagibilità dello stadio comunale di Lizzano.

 La questione dello stadio comunale di Lizzano ormai si protrae da anni e sembra  non trovare soluzione,  e questa amministrazione è completamente disinteressata. Eppure il calcio a Lizzano, come in molti comuni d'Italia è lo sport più sentito e praticato, oltre la squadra di categoria vi sono le varie scuole di calcio di bambini. Il problema è divenuto insostenibile tanto che è intervenuta l'ordinanza delle Autorità preposte che impone un ridotto numero di spettatori, circa 100 compresi i giocatori e lo staff. In realtà lo stadio si presenta in condizioni fatiscenti perchè non viene effettuata la manutenzione alle strutture da anni. La cons. Ilaria Saracino ha più volte sollecitato l'A.C. di Lizzano ad intervenire con urgenza per risolvere le problematiche esistenti. Da ultimo, oltre alla richiesta di intervento immediato ha presentato una interrogazione al Sindaco che alleghiamo qui di seguito, anche perchè in un articolo apparso sui giornali pare che l'Ente abbia ricevuto un finanziamento o un mutuo di E. 150.000,00, da utilizzare per la ristrutturazione e l'adeguamento, quindi per ottenere la tanto auspicata agibilità. Sino ad oggi però non è stato dato  riscontro alcuno a tale interrogazione e le squadre rischiano di non poter più giocare in casa nel proprio stadio.


giovedì 8 ottobre 2015

Il potere delle parole


9 ottobre 1967: Hasta siempre Comandante

Quanto si sa degli ultimi giorni del Che, e della sua morte, sono passati alla storia attraverso il suo celebre diario in Bolivia.
Le informazioni che ci arrivano,riguardo alle ultime giornate di Guevara sono sicuramente drammatiche e finiscono il giorno prima della sua cattura.
E` l`8 ottobre 1967 ed oramai da giorni la colonna dell'Esercito di Liberazione Nazionale Boliviano ,guidata dal Che, è circondata nella zona montuosa del quebrada del Yuro. Dopo una feroce battaglia con l'esercito Boliviano, supportato da una squadra di Rangers e dalla CIA, il Che viene catturato dopo essere stato ferito.
Tenuto prigioniero fino alla mattina dopo viene ucciso da diversi colpi di pistola dal soldato Mario Teràn, scelto a caso fra la truppa per fare da giustiziere.
Dopo l'esecuzione, il Che viene fotografato ancora con gli occhi aperti. Quelle foto della salma del guerrigliero più famoso del mondo, e divenuto ormai leggenda, fanno subito il giro del globo.

Ad aver comunicato la probabile posizione dei guerriglieri alle autorita' Boliviane e' stato un contadino, ma a condurre l`operazione di catura e' l`agente della CIA Félix Rodríguez. Negli anni a venire quest`ultimo non manchera'  mai occasione per vantarsi davanti ai giornalisti del proprio crimine.
La guerriglia in Bolivia e il tentativo di innescare un processo rivoluzionario in Bolivia da parte del Che, comunque supportato da tutto il governo rivoluzionario cubano, non fu un successo fin dal principio.
Infatti,da subito, i nuclei guerriglieri non trovrono l`appoggio della popolazione contadina, ne il supporto promesso dal Partito Comunista Boliviano. Solo alcuni dirigenti e membri di esso, trasghediranno alle direttive del partito per unirsi alla guerriglia.
La figura di Che Guevara, forse anche a causa della sua tragica morte, e' diventatata ed e' tuttora una parte importante dell`imaginario di rivolta e rivoluzione in Sud America ed in tutto il mondo.
I suoi scritti sulla guerra di guerriglia (tra cui anche il diario boliviano) sono delle pietre miliari per la tattica militare, ed ancora oggi sono fra i testi piu' importanti per capire il senso e i meccnismi della guerriglia come strumento politico.
Che Guevara, se fosse vivo lotterebbe ancora al posto giusto, 
«Molte delle cose per cui ha combattuto non sono state ancora realizzate, è per questo che i giovani continuano ad adottarlo: sentono forte e urgente il suo esempio, il suo insegnamento teorico e di vita»